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L'imperativo

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L'imperativo esprime in maniera diretta o indiretta un ordine, un comando, un invito, un suggerimento, un'esortazione, una preghiera o un divieto.
L’imperativo ha un unico tempo, il presente, infatti non si possono dare ordini per il passato, ed è:
- diretto quando la persona o le persone a cui diamo l’ordine sono presenti, dunque l’ordine è diretto, è per tu, noi e voi e l’imperativo ha le sue forme proprie.
Esempio:

Entra e siediti!
Vattene!
Andiamocene!
Piove, torniamo in casa!
Giocate pure, ma non fate confusione.
Sbrigatevi! Siamo già in ritardo.


- indiretto
quando si parla con una persona e si rivolge un invito, un’esortazione a un'altra persona assente. L’ordine indiretto è per lui, lei, loro e si usano le forme del congiuntivo.
Esempio:

Che Luigi la smetta! Non ne posso più delle sue lamentele.
Se Marta non mi vuole più vedere, me lo dica in faccia.
Vengano pure, se ne hanno il coraggio!
Facciano come vogliono, io non ne voglio sapere niente.


Per le forme di cortesia Lei, Loro si usano le forme del congiuntivo.
Esempio:

Signorina, spedisca la lettera prima possibile.
Mi svegli alle sette e trenta.
Si siedano pure dove vogliono.
Mi scusino! Ma non l’ho fatto di proposito!

Forme dell'imperativo



tu
Lei (cortesia)
noi
voi
loro

essere
---
sii
sia  
siamo  
siate  
siano

avere
---
abbi  
abbia
abbiamo
abbiate
abbiano



tu
Lei (cortesia)
noi
voi
loro

parl-are
---
parl-a  
parl-i  
parl-iamo  
parl-ate  
parl-ino

cred-ere
---
cred-i  
cred-a  
cred-iamo  
cred-ete  
cred-ano

part-ire
---
part-i  
part-a  
part-iamo  
part-ite  
part-ano

fin-ire
---
fini-sci  
fin-isca  
fin-iamo  
fin-ite  
fin-iscano


Il comando negativo, un divieto o una proibizione, per la seconda persona singolare, tu, si esprime con non + l’infinito.

Esempio:
(tu) Non fare rumore!
(tu) Non credere a quello che dice!
(tu) Non andare via! Non andartene!
Ma: (Lei) Non apra il finestrino! – (noi) Non diciamo più niente! – (voi) Non parlate più!


Forme irregolari dell’imperativo

stare
---
sta’  
stia  
stiamo  
state  
stiano

andare
---
va’  
vada  
andiamo
andate
vadano

dare
---
da’  
dia
diamo  
date  
diano

dire
---
di’
dica  
diciamo
dite
dicano

fare
---
fa’  
faccia  
facciamo
fate  
facciano

venire
---
vieni  
venga    
veniamo
venite  
vengano

rimanere
---
rimani  
rimanga rimaniamo rimanete   
rimangano

uscire
---
esci
esca  
usciamo
uscite  
escano

cogliere
---
cogli  
colga         
cogliamo
cogliete
colgano

sedere
---
siedi  
sieda        
sediamo
sedete  
siedano


Da ricordare che per andare, dare, fare, stare la forma imperativale non accentata, alla 2a persona singolare (tu), è: vai - dai - fai - stai.


L’imperativo e i pronomi.


Con l’imperativo diretto - tu, noi, voi - i pronomi personali semplici e doppi, la particella pronominale "ne" e la particella avverbiale "ci" si uniscono al verbo formando un'unica parola.

Esempio:

Prendilo pure ma rendimelo domani!
Mi dispiace oggi non posso. Andiamoci domani!
Mi raccomando! Non parlatene con nessuno!
Che strana storia! Quando vedi Giorgio, raccontagliela!
Scusami!  

Con l’imperativo indiretto - lui, lei, loro e le forme di cortesia Lei, Loro - i pronomi personali semplici o doppi, la particella pronominale "ne" e la particella avverbiale "ci" rimangono davanti al verbo, attenuando così il tono di comando perentorio per divenire forma di cortesia.
Esempio:

Si accomodino!
Lo lasci andare!
Ci vada pure!
Non me ne parlino!
Mi scusi!

Nelle forme della seconda persona singolare, monosillaba, ( tu) dei verbi – andare – stare - dare, fare - dire - la consonante dei pronomi atoni a cui l’imperativo si unisce raddoppia, ma non per il pronome gli.
Esempio:

Fammi il piacere, vacci anche tu!
Dimmelo subito!
Vattene subito!
Datti da fare!

Ma: - fagli – digli – dagli.

Osservazioni sull’imperativo


• L'imperativo si può esprimere talvolta con particelle incitative: orsù, via, sù, omettendo il verbo:  

Sù, (andate) a studiare!
Via, (comincia) a lavorare!

• Notevole frequenza hanno le locuzioni imperative che esprimono un augurio, un invito:

Fa' buon viaggio!
Lascia fare! Sì accomodi
Venga con noi...

• Il futuro semplice può sostituire un imperativo attenuandone il tono di comando:  

Penserai ciò che vuoi...

Ma con una intonazione opportuna, si può ottenere, al contrario, il senso di un imperativo categorico:

Farai il tuo dovere e basta!

• Al posto dell’imperativo spesso viene usato l’infinito per esprimere un comando o un avvertimento rivolto non a una o più persone specifiche, ma a tutti indistintamente, ad esempio nei cartelli, nelle insegne, nelle istruzioni per l’uso e simili.

In caso di guasti, telefonare allo 02 56 87 945.
Mescolare lentamente per 5 minuti.
"Circolare! Circolare!"

• L’imperativo può essere usato anche solo per dare indicazioni e spiegazioni, al di fuori di ogni intenzione di comando.

In fondo alla strada gira a destra e al secondo semaforo volta a sinistra.
Prosegua per 300 metri e subito dopo il cavalcavia giri a sinistra.
Mescoli gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo.

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